Uno studio commissionato congiuntamente dall'Ufficio federale delle strade (USTRA) e dalla Lignum mette a confronto i bilanci ecologici delle barriere antirumore in legno e di quelle in calcestruzzo cellulare (lavabeton). Il risultato: il bilancio energetico e del CO 2 è notevolmente migliore con la variante legno. Ai sensi della nuova legislazione sugli acquisti pubblici, la Lignum promuove perciò l'utilizzazione coerente del legno per il completamento dei provvedimenti di protezione fonica sulle autostrade svizzere.
Il risanamento fonico lungo le strade nazionali svizzere è già molto progredito. Lungo le autostrade svizzere si vedono tuttavia solo poche barriere antirumore di legno. Questo permette di mobilizzare un importante potenziale di risparmio energetico e di protezione del clima, se per le barriere antirumore sarà utilizzata la materia prima legno.
La materia prima proviene con profitto da boschi svizzeri, poiché i percorsi di trasporto sono particolarmente brevi. Proprio ora, quando per la siccità, i danni da tempeste e l'infestazione da scolitidi si presentano anche assortimenti di legname più corto, le barriere antirumore offrono una buona opportunità per un impiego che valorizzi tale legno, piuttosto che mandarlo a bruciare.
In conformità alle direttive dell'USTRA, lungo le strade nazionali vanno di principio utilizzate barriere antirumore che presentino il miglior rapporto costi/benefici. Nell'ambito dei benefici, non si è finora tenuto in debita considerazione l'aspetto ecologico, poiché a detta dell'USTRA mancavano le necessarie basi informative. Ai sensi della nuova legislazione sugli acquisti pubblici, è necessario che questi criteri vengano implementati correttamente nei futuri appalti.
La lacuna nelle informazioni è ora colmata dallo studio ‹Ökobilanz von Ausfachungselementen von Lärmschutzwänden› della Lignum e dell'USTRA, realizzato dallo studio Frank Werner Umwelt & Entwicklung di Zurigo. I committenti hanno tra l'altro invitato a partecipare allo studio anche dei produttori di barriere antirumore in calcestruzzo, ma senza successo.
Lo studio si è incentrato sugli elementi intercambiabili di 3 x 4 m per barriere antirumore. La materializzazione è stata compilata genericamente secondo i dettagli standard del manuale tecnico USTRA Tracciato e ambiente del 2017, sia con legno impregnato in autoclave sia con calcestruzzo cellulare armato.
Sono stati esaminati i seguenti indicatori: emissioni di gas a effetto serra in equivalenti al CO 2 (GWP), energia primaria complessiva, energia primaria suddivisa in energia primaria rinnovabile ed energia primaria non rinnovabile (energia grigia) come pure i punti di impatto ambientale (PIA), secondo il metodo della scarsità ecologica 2013.
Per le emissioni di gas a effetto serra, le barriere antirumore di legno si mantengono durante l'intero ciclo di durata utile con un vantaggio dell'80% rispetto alle barriere antirumore di calcestruzzo cellulare. Secondo lo studio, i risparmi per chilometro sono pari a 180 tonnellate di equivalenti al CO 2 . L'immagazzinamento nel legname messo in opera per ogni chilometro raggiunge 150 tonnellate di equivalenti al CO 2 . Nell'insieme, ciò corrisponde a circa 40 giri attorno alla terra con un'autovettura di classe media.
Per quanto riguarda l'energia, le barriere antirumore di legno si mantengono durante l'intero ciclo di durata utile con un vantaggio del 73% rispetto alle barriere antirumore di calcestruzzo cellulare. Per ogni chilometro, il risparmio di energia non rinnovabile (energia grigia) è di 620903 kWh/km, l'immagazzinamento di energia rinnovabile nel legno ammonta a 455924 kWh/km.
Se poi si considera il potenziale di riciclaggio del materiale, le barriere di legno si mantengono durante l'intero ciclo di durata utile con un vantaggio del 110% rispetto alle barriere antirumore di calcestruzzo cellulare. La possibile sostituzione dell'energia primaria non rinnovabile con il recupero dell'energia dal legno equivale infatti a un supplemento di 319028 kWh/km. A titolo di paragone: i 939931 kWh ottenibili dai risparmi e dal recupero per ogni chilometro consentirebbero a un treno di percorrere 47 volte la tratta Ginevra-Rorschach.
Per quanto riguarda l'indicatore nazionale in punti di impatto ambientale (PIA), in un primo momento le barriere antirumore di legno hanno registrato uno svantaggio del 20% rispetto a quelle di calcestruzzo cellulare. Un'analisi sintetica nel rapporto ha dimostrato che l'elemento che determina tale risultato era rappresentato per il 60% dalla copertura in rame.
Già solo passando dalla lamiera di rame a quella d'acciaio, il valore PIA migliora in modo tale che le barriere di legno impregnato in autoclave e quelle di calcestruzzo cellulare tornano alla parità.
Collegamento allo studio completo sul sito www.lignum.ch (PDF, 811 KB, in lingua D,I)